Una persona in media passa il 12% del tempo in cui è sveglia a pensare al futuro. Sogni, ansie. Il presente sembra spesso soccombere in una rincorsa infinita tra passato e futuro. L’hic et nunc latino, il senso dell’immediatezza sembra, a volte, essere addirittura meno concreto del ricordo di quel che è stato o del pensiero di quello che ancora deve accadere.
La vita è un pensiero: tutto quello che ci accade è frutto di una premonizione o della presenza di un fantasma del passato. Viviamo cercando di risollevare le sorti, cancellando o riscrivendo la storia, con un pensiero sempre fisso al futuro: cosa accadrà? Riuscirò a farcela? Farò soffrire qualcuno?
In questo momento sono in un treno ma non sto pensando ad ora, bensì alla giornata appena trascorsa che mi ha portato a viaggiare e a domani: cosa farò non appena i frutti del passato saranno maturi? La verità è che non sono mai presente al mio presente.
Vorrei pensare ad ora ma non ci riesco, mi sembra inutile pensare di vivere. Penso, dunque sono (COGITO ERGO SUM).